Cittadinanza Italiana, termini ridotti a 24 mesi
Con il decreto immigrazione del 20 dicembre 2020, i termini per la definizione delle domande di cittadinanza italiana sono stati modificati, riducendo il tempo massimo da 48 mesi (4 anni) a 24 mesi (2 anni). Tuttavia, la normativa attuale prevede che il termine di 24 mesi possa essere prorogato fino a 36 mesi in determinate circostanze.
Cosa vuol dire proroga istanza per la concessione della cittadinanza
Con “proroga istanza per la concessione della cittadinanza” si indica l’estensione del tempo massimo entro cui il Ministero dell’interno deve concludere il procedimento di concessione della cittadinanza.
Quando un richiedente presenta domanda per la cittadinanza italiana, la legge prevede un termine entro cui la domanda deve essere esaminata e conclusa. Originariamente, questo termine era di 48 mesi, ma con il decreto immigrazione del 20 dicembre 2020, è stato ridotto a 24 mesi.
Proroga termine cittadinanza italiana a 36 mesi
La legge specifica che il termine di 24 mesi può essere esteso a 36 mesi, ma non chiarisce esattamente quando ciò possa avvenire.
L’art. 9 ter della Legge 5 febbraio 1992, n. 91, stabilisce:
“Il termine di definizione dei procedimenti di cui agli art. 5 (cittadinanza per matrimonio) e 9 (cittadinanza per residenza) è fissato in ventiquattro mesi prorogabili fino al massimo di trentasei mesi dalla data di presentazione della domanda.”
Le condizioni per la proroga cittadinanza italiana
Come detto, l’art. 9 ter della Legge 5 febbraio 1992, n. 91, stabilisce che il termine di 24 mesi per la definizione delle domande di cittadinanza può essere prorogato fino a 36 mesi. Tuttavia, questa proroga non deve essere automatica, ma deve essere giustificata da motivazioni istruttorie specifiche che rendono necessaria un’ulteriore valutazione e deve dipendere dalla complessità del singolo caso.
Infatti, anche il Ministero dell’Interno nella Circolare n. 325 del 12 maggio 2021, ha ribadito l’obbligo di rispettare i termini procedimentali e di evitare ritardi ingiustificati che potrebbero avere implicazioni negative sull’intero processo.
Comunicazione automatica della proroga: perché è Illegittima?
Molti richiedenti cittadinanza hanno ricevuto una comunicazione automatica che proroga il termine di definizione della procedura di cittadinanza da 24 a 36 mesi. Questo tipo di comunicazione è illegittima poiché la legge amministrativa impone che tutti i provvedimenti della Pubblica Amministrazione siano debitamente motivati e specifici per ogni caso e non generici.
La mancanza di una motivazione adeguata rende infatti queste comunicazioni contestabili.
Se la proroga è ritenuta ingiustificata, i richiedenti cittadinanza possono contestarla attraverso solleciti, diffide o ricorsi legali.
Cosa fare se si riceve la proroga dei 36 mesi
Consulta l’avvocato Vicari: può aiutarti a capire la legittimità della proroga e a intraprendere le azioni necessarie.
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