Il 4 maggio il Parlamento ha definitivamente convertito in legge il cd. “decreto Cutro”, il DL del 10 marzo 2023 n. 20, varato dal Consiglio dei Ministri riunitosi a Cutro il 9 marzo 2023.
Cos’è il Decreto Cutro
Il decreto Cutro è il nuovo decreto immigrazione deciso dal Governo Meloni che interviene con importanti novità in materia di protezione internazionale, protezione speciale, sulle quote del decreto flussi e sulle conversioni in lavoro dei permessi di soggiorno.
Come funziona la conversione del permesso di soggiorno
La conversione del permesso di soggiorno è un procedimento amministrativo tramite il quale il cittadino straniero, già autorizzato a soggiornare nel territorio italiano e in possesso quindi di un permesso di soggiorno, ne richiede un altro per un nuovo motivo e diverso da quello originario, sempre se sussistono i presupposti previsti dalla legge.
Quali sono i permessi di soggiorno convertibili in lavoro
Il comma 1-bis dell’art. 6 d.lgs. 286/98, prevede che possono essere convertiti in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, le seguenti tipologie di permessi di soggiorno:
- permesso di soggiorno per residenza elettiva, di cui all’articolo 11, comma 1, lettera c-quater) DPR n. 394/99;
- permesso di soggiorno per acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, di cui all’articolo 11, comma 1, lettera c) DPR n. 394/99, ad eccezione dei casi in cui lo straniero era precedentemente in possesso di un permesso per richiesta di asilo;
- permesso di soggiorno per attività sportiva, di cui all’articolo 27, comma 1, lettera p) d.lgs. 286/98;
- permesso di soggiorno per lavoro di tipo artistico, di cui all’articolo 27, comma 1, lettere m), n) ed o) d.lgs. 286/98;
- permesso di soggiorno per motivi religiosi, di cui all’articolo 5, comma 2 d.lgs. 286/98;
- permesso di soggiorno per assistenza di minori, di cui all’articolo 31, comma 3 d.lgs. 286/98.
Oltre a tali tipologie di permessi la cui conversione è disposta dall’art. 6 del testo unico immigrazione, potranno essere convertiti in lavoro anche le seguenti tipologie di permessi di soggiorno:
- permesso di soggiorno per motivi di studio, tirocinio o formazione (anche se non si è acquisito il titolo di studio in Italia);
- permesso di soggiorno per lavoro stagionale in lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, nell’ambito delle quote stabilite dal decreto flussi;
- permesso di soggiorno per minore età;
- permesso di soggiorno per vittime di violenza domestica;
- permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato da un altro Stato membro dell’Unione Europea.
Quali permessi non si possono più convertire in lavoro dopo il Decreto Cutro
Il DL 50/2023 ha abolito la possibilità di convertire in lavoro le seguenti tipologie di permessi di soggiorno:
- permesso di soggiorno per protezione speciale;
- permesso di soggiorno per calamità;
- permesso di soggiorno per cure mediche.
Tali permessi di soggiorno non potranno più essere convertiti in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Tuttavia, tali tipologie di permessi, se ottenuti prima del 6 maggio 2023 (data di entrata in vigore del DL 50/2023), potranno ancora essere convertiti in lavoro.
Se hai bisogno di assistenza o chiarimenti
Su questo articolo puoi leggere un approfondimento sulla protezione speciale e sulla conversione in lavoro.
Domande frequenti
Ho un permesso di soggiorno per cure mediche, posso convertirlo in lavoro?
Si, potrai presentare domanda di conversione con il kit postale se il tuo permesso di soggiorno è stato rilasciato prima del 6 maggio 2023.
Tuttavia, con molta probabilità, riceverai un rigetto da parte della Questura e verranno accolte solo le richieste di conversione presentate prima del 6 Maggio 2023.
Cosa cambia per i permessi di soggiorno?
I permessi di soggiorno per protezione speciale, calamità e cure mediche non saranno più convertibili in un permesso per motivi di lavoro.
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